Design PHILIPPE STARCK, 1988
Produzione ALESSI, 1990
Una vera icona del design realizzata nel 1990 dal designer francese P. Starck per Alessi
Juicy Salif è lo spremiagrumi firmato da Philippe Starck, uno degli oggetti più iconici e controversi degli Anni Novanta. È esposto nelle collezioni permanenti del MoMa di New York e del Centre Georges Pompidou di Parigi.
Come nasce Juicy?
Siamo alla fine degli anni ’80 e Philippe Starck è in vacanza al mare, sulle coste italiane, con la famiglia; qualche tempo prima, l’imprenditore Alberto Alessi, con il quale aveva un legame professionale già da 2 anni, lo aveva chiamato per commissionargli un vassoio, oggetto tipico della casa Alessi.
Starck, durante un pranzo in una pizzeria, ordina un piatto di frittura di calamari e nell’attesa si accorge della mancanza del limone a tavola; è proprio in questo momento che l’immagine di Juicy appare chiara nella sua mente e decide di disegnarla sulla tovaglietta di carta (conservata oggi al Museo Alessi di Omegna). Così spedì il plico a Milano al Sig. Alessi, contro ogni brief o modalità, il quale vedendosi recapitare un pacco da Starck pensò subito al ‘vassoio’ richiesto e ricorda: ” Ho ricevuto una tovaglietta da Starck. Su di essa, fra alcuni segni incomprensibili e schizzi di salsa di pomodoro, si vedeva la forma inconfondibile di quello che sarebbe diventato lo spremiagrumi Juicy Salif“.
Alessi dapprima scettico e dubbioso, ne coglie poi l’incredibile genio e decide di metterlo in produzione a partire dal 1990 fino a farlo diventare una scultura, una vera icona senza tempo.
Tutto merito della sua forma innovativa e organica (a guardarlo sembra un ragno, un calamaro, un polpo…).
Nel 2000 per i suoi primi 10 anni sono stati prodotti 10000 pezzi laccati in oro, mentre nel 2015 per i 25 anni sono state prodotte 2 nuove tipologie: una in fusione di alluminio con rivestimento ceramico bianco opaco, l’altra in fusione di bronzo in tiratura limitata.
Esaltato e criticato allo stesso tempo, il vero problema è la sua reale natura e forma: non ha, infatti, una conformazione adatta alla spremitura, tanto che a spremerci un limone il succo solo in piccole quantità prende la via giusta; quindi un disastro? molto probabilmente sì per molti, ma per tanti altri un bellissimo disastro, e se funzioni bene o meno è ancora tutto da dimostrare, ma una cosa è certa: questo spremiagrumi ha una vena artistica che lo rende perfetto e scenografico. La sua funzionalità passa elegantemente in secondo piano. e Starck a tal riguardo afferma: “Non è pensato per spremere i limoni, è pensato per iniziare le conversazioni”.
Il video riassuntivo dell’articolo è sulla mia pagina Facebook Domi Falcicchio Architetto