“Se puoi sognarlo, puoi farlo” (W. Disney), con questo motto il designer danese Verner Panton ha capovolto tra gli anni ’60 e ’70 il concetto di Less is more. Infatti, in contrapposizione ai suoi colleghi, utilizza il colore e le forme fluide e psichedeliche in tutte le sue creazioni; allestimenti, mostre d’arte, poltrone, lampade, fino ad arrivare a tappeti, tessuti e carte da parati, tutto si colora di cromie nette, decise, accese.
E’ in questi anni che Panton disegna la sedia che porta il suo nome, la Panton Chair, del 1960, prodotta da Vitra nel 1967; oltre alla forma a S, esperimento già avviato negli anni ’40 e ’50 da Mies Van Der Rohe, la Panton ha la particolarità di essere la prima sedia colata e stampata in un unico pezzo.
Dal suo lancio sul mercato ha attraversato diverse fasi produttive. Soltanto a partire dal 1999 è stato possibile produrre la sedia seguendo il suo progetto originale – in plastica durevole e tinta in massa con una satinata finitura opaca. La comodità di questa sedia è il risultato della combinazione tra la struttura a sbalzo dal design antropomorfo e un materiale leggermente flessibile.
La Panton Chair ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali di design ed è presente nelle collezioni di molti musei importanti. La sua espressività l’ha resa un’icona del XX secolo.
Diventata un’icona nella storia del design, è disponibile in vari colori ed è adatta sia per interni che per esterni.
Sulla mia pagina Facebook Domi Falcicchio Architetto https://www.facebook.com/Arch.domifalcicchio/videos/144537970251484/ troverete una breve descrizione della Panton Chair.